sabato 23 febbraio 2013

Chi votare? Chi si impegna contro tasse e spesa!

di Nicolò Petrali*




Riceviamo e pubblichiamo con piacere questo contributo di un caro amico nostro e della Libertà, Nicolò Petrali, che riflette sul voto di domani, illustrando un'interessante iniziativa del movimento anti-tasse Tea Party Italia, che da tempo questo blog sostiene con forza e convinzione.

Ci siamo. L’appuntamento elettorale è finalmente (o purtroppo!) arrivato e gli ultimi indecisi stanno navigando in rete e chiedendo consigli ad amici e parenti per scegliere su quale simbolo mettere la croce domani. 

L’astensionismo sarà quasi certamente il primo partito, ma per quelli che, nonostante tutto, si recheranno alle urne, è giusto fornire fino all’ultimo degli spunti sperando che il loro voto diventi davvero consapevole.

Iniziamo con qualche considerazione basata sui dati. Se si ritiene che all’origine di questa crisi economico-finanziaria non ci sia la speculazione internazionale, la Germania cattiva o qualche complotto giudaico-massonico, ma, più realisticamente, un debito pubblico fuori controllo, una spesa assolutamente eccessiva da parte della macchina statale e una pressione fiscale troppo elevata, allora, guardando ai numeri, si scopre che, ahinoi, nella storia italiana, votare destra, sinistra o centro non ha mai fatto alcuna differenza. A parte un’unica eccezione costituita dal Governo Prodi del ’96, il debito pubblico è sempre aumentato, così la spesa e allo stesso modo la pressione fiscale. E nemmeno i governi tecnici hanno mai avuto il coraggio di aggredire veramente le cause principali del declino italiano. Anche durante l’ultimo Governo Monti, infatti, debito, spesa e tassazione sono solo cresciuti e non di poco.

Come si può fare allora a costringere la classe politica italiana a fare ciò che non ha mai fatto nel corso di tutta la sua storia? L’idea forse più interessante sotto questo aspetto non l’ha prodotta la politica, ma un movimento di giovani chiamato Tea Party Italia che è nato solo tre anni fa, ma che spesso e volentieri riesce ad esercitare una pressione “positiva” sulla classe politica per indirizzarla verso quelli che sono gli scopi dell’associazione: “meno tasse, meno Stato, più libertà”. Cosa ha fatto il Tea party? E’ riuscito in pochissimo tempo a far firmare a oltre 40 candidati alle politiche e alle regionali (13 dal Pdl, 12 da Fare per Fermare il Declino, 6 da Fratelli D’Italia, 2 da La Destra e uno ciascuno per Scelta Civica e Futuro e Libertà per l’Italia, mentre tra i firmatari non compare nessun candidato del centrosinistra) un contratto nel quale si impegnano a non votare mai, nel corso della legislatura, provvedimenti che aumentino tasse e spesa pubblica e a far una volta per tutte rispettare la legge ordinaria più violata dai Governi italiani: lo Statuto dei contribuenti. Inoltre si chiede ai firmatari di presentare proposte concrete per diminuire la pressione fiscale, con un conseguente abbattimento della spesa pubblica e di promuovere, nelle sedi istituzionali, un reale e responsabile federalismo fiscale. L’iniziativa tende a ricalcare quella di successo che Grover Norquist, presidente di Americans For Tax Reform, ha portato avanti negli Stati Uniti, tant’è che è lo stesso Norquist a patrocinare l’operazione.  E che cosa succede se i firmatari dovessero violare l’accordo? “I candidati, una volta eletti, verranno poi monitorati dal movimento durante la legislatura e se non manterranno la loro parola – fanno sapere i fondatori - il Tea Party si impegna a dare massimo risalto alla violazione dell’impegno, rendendoli responsabili personalmente di fronte ai loro elettori”. Il Tea Party è molto forte sulla rete e organizza tanti eventi culturali e politici in tutta Italia, quindi subire le critiche del movimento e di tutti i suoi aderenti non deve essere un buon affare per un politico e può costituire un incentivo importante a tenere fede all’impegno.

Chi votare dunque domani? Il Tea Party sul suo sito ufficiale non fa nomi di partiti, ma invita i sostenitori a votare solamente per chi si impegna a ridurre tasse e spesa. Non chi ha sempre promesso di farlo, aggiungiamo noi, ma chi quanto meno è la prima volta che prende questo impegno.

* = Collaboratore esterno

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