domenica 2 dicembre 2012

The Liberty Bell: 31 giorni dopo...

di Paolo Amighetti

Da noi, qualche tempo fa, la nebbia era piuttosto fitta. Ma altrove si intravedeva già qualche raggio di sole. In Catalogna, per esempio, c'erano in ballo le elezioni: facile prevedere come sarebbe andata a finire, sulla scorta di quanto era appena successo nei Paesi Baschi. Mi unii al coro dei pronostici che davano gli indipendentisti per vincitori: non sbagliai, ma che in Catalogna la «febbre di libertà» aumenti di mese in mese lo sanno anche i politici romani. Ora che in Generalitat dominano i secessionisti (occupano 87 seggi su 135), bisogna che venga approvato ed indetto, questo referendum per l'indipendenza. La palla potrà così passare al parlamento madrileno, e poi a sua maestà Juan Carlos. La strada è lunghissima, più impervia di quanto si possa credere pensando alle belle immagini della manifestazione di Barcellona. Ma la direzione è quella giusta.

Il mese scorso si discuteva anche della situazione in Veneto, delle solite beghe dei venetisti, delle mosse future di Diritto di Voto. Mi chiedevo cosa sarebbe successo, ed in breve è andata così: il 28 novembre il consiglio regionale ha discusso e approvato la «risoluzione 44» proposta da Indipendenza Veneta, che spiana la strada ad un percorso legale perché i veneti decidano, di fatto, del loro futuro. Un piccolo grande passo che alcuni hanno giudicato sovversivo ed altri troppo timido. Insomma, sembra abbia scontentato proprio tutti. Che molti politici avrebbero fatto spallucce era scontato.

Che qualche loro collega avrebbe dato spettacolo di patriottismo era ovvio. Al contrario, non era lecito aspettarsi che parecchi indipendentisti avrebbero ostacolato il progetto, perdendo tempo ed energie un battibecco dopo l'altro. Amici veneti, avete dei conti in sospeso tra di voi? Liberissimi di saldarli. Ma dovevate scegliere proprio questo momento? Veneto Stato ha bocciato sonoramente la risoluzione 44, e anche alcuni libertari si sono dissociati dalla mozione, considerandola del tutto inutile. Voltiamo pagina.
Archiviato un uggioso novembre, accogliamo un frigido dicembre, che si apre all'insegna dello scontro tra Bersani e Renzi. I vincitori annunciati del primo turno delle primarie si scontreranno prossimamente al ballottaggio. Di questi due ci siamo già occupati sulle colonne del nostro blog: aspettiamo mesti la vittoria del Brežnev dell'Emilia, che dopo aver riconquistato il PD occuperà anche Palazzo Chigi. Riuscirà nell'impresa di farci rimpiangere il governo tecnico? Siamo curiosi di scoprirlo.
Quello passato è stato un mese di rinnovata tensione in Medio Oriente. Ai razzi su Tel Aviv e ai raid su Gaza si sommano due fatti importanti: la deriva dittatoriale dell'Egitto di Morsi e il riconoscimento Onu della Palestina. Siamo libertari: non dimentichiamo che la guerra è la salute dello Stato e perciò ne abbiamo paura. (A scanso di fraintesi, crediamo che gli arabi dovrebbero prendersela non con gli ebrei, ma con chi ordina loro di ammazzarli. Di questo, comunque, avremo modo di parlare nei prossimi giorni).
Che altro? La nostra pagina Facebook ha superato in queste ore il centinaio di fans. Ringraziamo il loro supporto, che ci spinge a fare di più e meglio; speriamo di non deluderli. Ci scusiamo se qualche volta è capitato. Non s'è fatto apposta.

2 commenti:

  1. Ebbene si, in Veneto, imperversano virili discussioni sulla votazione della risoluzione44modificata.
    Si passa dall'empireo della demoKrazia all'Himalaya scatologico.
    Per un istante, asteniamoci dalla valutazione del merito.
    Purtroppo la chiosa nn potrà eludere il fatto ke nel documento manca ogni orizzonte temporale.
    Insomma ci ritroviamo a "sessare" gli angioli:
    come a dire, se dopo 2K anni nn siamo riusciti a classificarli, dovremmo arrenderci ad inserirli nel 3° sesso.
    E nnè un bel preludio.

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    1. Quando a Costantinopoli si misero a discutere del sesso degli angeli, arrivarono i turchi. Stiamoci attenti!

      Paolo

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