martedì 4 settembre 2012

Biografie: Murray Newton Rothbard

di Paolo Amighetti


La vita
Murray Newton Rothbard nacque a New York il 2 marzo 1926. I suoi genitori, sbarcati in America in cerca di fortuna, erano ebrei; il padre era nato a Varsavia e la madre a Minsk. Fatta eccezione per il padre David, tutta la famiglia Rothbard, come buona parte della classe media ebrea newyorkese, era vicina al marxismo. Ricorda lo studioso: "la grande questione morale nelle vite di tutta questa gente era: «Devo entrare nel Partito Comunista e dedicare totalmente la mia vita alla causa o posso rimanere un buon compagno dedicando egoisticamente solo una frazione della mia energia al comunismo?»".[1] Il giovane Murray, "di destra e duramente antisocialista fin dall'inizio", faceva proprie le posizioni del padre, che credeva piuttosto nel sogno americano e nelle virtù del governo minimo. Negli anni Quaranta, Rothbard si iscrisse alla Columbia University e si laureò in matematica. Ma si considerava soltanto un economista favorevole al libero mercato.
In questo periodo, tuttavia, conobbe intellettuali e attivisti della cosiddetta Old Right che gravitavano attorno alla Foundation for Economic Education di New York; e fu proprio l'influenza di Albert Jay Nock, Henry Louis Mencken e Frank Chodorov a spingerlo verso posizioni più radicali. La Old Right, che si opponeva sia al New Deal rooseveltiano che all'invadenza del governo federale negli affari degli stati, si sciolse, dopo alterne vicende, nel 1955: l'influente quotidiano National Review diede risalto ad una destra interventista in politica estera e favorevole allo scontro con l'Unione Sovietica, seppellendo quella isolazionista e conservatrice che il giovane Rothbard aveva sostenuto. Senza più partiti a cui prestare fede e impegno, Rothbard lavorò per alcune associazioni culturali, e dal 1966 al 1986 insegnò al Brooklyn Polytechnic Institute. Alla fine degli anni '60 fondò il giornale The Libertarian, più tardi The Libertarian Forum: il foglio divenne organo ed espressione di quel movimento di anarco-capitalisti che attorno a Rothbard si stava coagulando. Nel 1971 lo stesso Rothbard contribuì alla nascita del Libertarian Party, di cui fu icona e ideologo fino alla metà degli anni Ottanta.
Studioso originale e carismatico, fu presidente del Ludwig von Mises Institute, diresse la Review of Austrian Economics e il Journal of Libertarian Studies, e collaborò alla fondazione della John Randolph Society e del Center of Libertarian Studies. La morte lo colse nella sua casa di Manhattan il 7 gennaio 1995.


Il pensiero
Decisamente antisocialista sin dalle origini, Rothbard tentò di delineare nel corso degli anni un sistema teorico rigoroso e inattaccabile che stabilisse il "giusto ruolo della violenza nella vita umana". Ai suoi occhi è lo Stato, monopolizzatore arbitrario della forza, il principale nemico della libertà umana; in definitiva, il meglio che il governo possa fare in qualunque situazione è "togliersi di mezzo". Secondo Rothbard, esponente convinto della Scuola austriaca di economia, qualsiasi servizio dovrebbe essere offerto da molteplici aziende private tra loro in concorrenza. Tutto ciò in contrasto con la corrente dei miniarchici, favorevoli a che lo Stato faccia da guardiano notturno occupandosi di poche importanti mansioni, come l'amministrazione della giustizia, la difesa, e così via. Lo stesso Ludwig von Mises, uno dei maestri di Rothbard, era del parere che dello Stato non si potesse fare a meno: ma il brillante allievo giustificò la sua posizione, oltre che con una vastissima pubblicazione di saggi e articoli scientifici, con indagini storiche su alcune civiltà sviluppatesi senza un'organizzazione statale; è celebre il riferimento, in The Ethics of Liberty, all'Irlanda medievale. L'organica rappresentazione di una società senza Stato nel saggio For a New Liberty: the libertarian Manifesto ha approfondito il solco tra i miniarchici e gli anarchici libertari. Rothbard si è occupato anche di politica attiva e di strategia: perché il movimento libertario si rafforzasse era necessario che i membri educassero se stessi e gli altri, nelle università così come nei circoli intellettuali.  Lo studioso, tra i più poliedrici del tempo, si dedicò anche all'approfondimento della storia americana e del pensiero economico, della filosofia morale, del diritto, delle scienze sociali.

Le opere
Qui sotto l'elenco, in ordine cronologico, dei saggi più importanti di Rothbard. Alcuni sono stati pubblicati in Italia dalla casa editrice Liberilibri (www.liberilibri.it). Sul sito Rothbardiana, (www.rothbard.it), è possibile trovare altre traduzioni. Sul sito del Ludwig von Mises Institute, (http://mises.org/), inoltre, sono archiviati tutti i volumi in lingua originale, scaricabili gratuitamente in formato PDF.
Economic Depressions: Causes and Cures, 1969
Education: Free and Compulsory, 1972
Left and Right, Selected Essays 1954-65, 1972
For a New Liberty: The Libertarian Manifesto, 1973 (tr. it Per una nuova libertà. Il manifesto libertario, Introduzione di Luigi Marco Bassani, Liberilibri 2004)
The Essential von Mises, 1973
Conceived in Liberty, 1975
Individualism and the Philosophy of the Social Sciences, 1979
The Ethics of Liberty, 1982 (tr. it. L'etica della libertà, a cura di Luigi Marco Bassani, Liberilibri 1996, rist. 2000)
The Mystery of Banking, 1983 Ludwig von Mises: Scholar, Creator, Hero, 1988


Note
[1] Enclave n.28, giugno 2005

1 commento:

  1. Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.

    RispondiElimina